Delia e le donne che popolavano i racconti di mia nonna: vicende drammatiche, narrate con la volontà di sorriderne. Gioie e miserie, condivise con tutti nel cortile; tutto in piazza, sempre. In quei racconti c’erano le donne comuni, quelle che non hanno fatto la storia, che hanno accettato una vita di prevaricazioni perché così era stabilito, senza porsi domande.
Questo è stato. Questo, a volte, è ancora.
Con “C’è ancora domani” ho voluto narrare le imprese straordinarie delle tante donne comuni che hanno costruito, ignare, il nostro Paese. Chissà se abbiano mai intravisto un domani.
Per Delia un “domani” c’è.
È un lunedì, ed è l’ultimo giorno utile per cominciare a costruire una vita migliore.
Queste le parole utilizzate da Paola Cortellesi per descrivere Delia, la protagonista del film C’è ancora domani, di cui l’attrice è regista ed interprete. Il 22 novembre alcune classi del nostro istituto, la 3 e la 4A, la 4F, la 4N e la 4P, hanno avuto l’opportunità di conoscere la storia di Delia grazie alla proiezione del film, organizzata da Unisona presso il cinema Notorius di Cagliari.
La visione del film è stata un’esperienza coinvolgente ed emozionante come testimoniano sia il silenzio con cui i ragazzi hanno seguito le vicende di Delia, una donna semplice, moglie, madre e lavoratrice nell’Italia del 1946, sia l’applauso spontaneo e liberatorio con cui si è conclusa la proiezione.
Paola Cortellesi è riuscita infatti a raccontare una storia drammatica, fatta di violenza, umiliazione e discriminazione, e nel contempo, a parlare di diritti, emancipazione e della possibilità di un domani diverso. Delia, infatti, incarna intere generazioni di donne che hanno vissuto, e ancora purtroppo vivono, una condizione di subalternità politica, economica, sociale e culturale.
Dopo la visione del film, la regista ha dialogato in diretta streaming con gli oltre 56.000 studenti collegati dai cinema di tutta Italia. Il dibattito, condotto dal giornalista Giovanni Minoli, è stato stimolante poiché i ragazzi hanno avuto l’opportunità di interagire con la regista e con gli altri ospiti partecipanti alla diretta (due delle interpreti del film, Emanuela Fanelli e Romana Maggiora Vergano, e Celeste Costantini, vicepresidente di Una Nessuna Centomila, organizzazione che si propone di promuovere la prevenzione e il contrasto alle violenza contro le donne). I ragazzi, grazie ad un’app dedicata, hanno rivolto numerose domande in merito alle tematiche affrontate dal film e alle modalità scelte dalla regista per raccontare la storia di Delia e della sua famiglia nell’Italia del dopoguerra. Una storia del passato, ma ancora attuale come dimostrano le vicende dell’iraniana Narges Mogammadi, attivista per i diritti umani e Nobel per la pace 2023, in carcere dal 2021 e dell’italiana Giulia Cecchettin, barbaramente uccisa dal suo ex fidanzato alcuni giorni fa.
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